Bolzano, riconferme abbonamenti annuali fino al 9 ottobre, nuovi abbonamenti annuali e triennali fino all’8 di novembre.
Vendita abbonamenti a Merano il 22 ottobre, 12 e 22 novembre, a Bressanone il 12 e 20 novembre, a Vipiteno il 13 e 21 novembre, a Brunico il 15 e 23 novembre.
L’ UNICA VERA ILLUSIONE è il nuovo slogan che il Teatro Stabile di Bolzano ha scelto per descrivere la Stagione 2018/19. Un cartellone che prosegue la ricognizione dell’ampio spettro dei codici teatrali, il surreale e il grottesco e la sperimentazione di nuovi modelli di fruizione culturale modulando il registro comico e quello drammatico. Nel corso di un’intensa stagione sui palchi del Comunale di Bolzano si avvicenderanno i protagonisti della scena nazionale, come Paolo Fresu, Franco Branciaroli, Michele Placido con Anna Bonaiuto, Moni Ovadia, L’Opera di Pechino, Natalino Balasso, Marco Paolini, il Teatro Elfo di Milano, Antonio Rezza, Ascanio Celestini, Slavan Snow Show e molti altri ancora.
Ad aprire la stagione, dall’8 all’11 novembre Chet! Chet Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, che rivivrà sul palco grazie all’interpretazione di Paolo Fresu, diretto da Leo Muscato delineando la figura del grande trombettista che ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica, fra sogni, incertezze, eccessi. «Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero, la sua musica era straordinariamente limpida, logica e trasparente» commenta Fresu. «Forse una delle più razionali e architettonicamente perfette della storia del jazz».
L’amore per Shakespeare è stata la scintilla che ha portato la regista Serena Sinigaglia ad occuparsi di Macbeth. L’allestimento conferma la sua inconfondibile impronta registica, interpretato da ben quattordici attori, tra cui Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna, Mattia Fabris e gli attori della compagnia regionale. Lo spettacolo andrà in scena dal 15 novembre al 2 dicembre.
Ritorna a Bolzano dal 6 al 9 dicembre l’artista Moni Ovadia, con il suo nuovo spettacolo Nishkoshe, Dio ride. Artista ironico e auto-ironico, narratore dotato di una lucidità e di una profondità fuori dal comune e intellettuale poliedrico, Ovadia porta sul palco con la vitalità da giullare del popolo, i suoi personaggi più noti il compagno (tovarisch) Rabinovich o il cittadino (grajdanìn) Rabinovich, il carattere più celebre dell'umorismo ebraico-sovietico.
Per la prima volta sul palcoscenico bolzanino dal 10 al 13 gennaio la TURANDOT, spettacolo di prosa tratto dalla commedia di Carlo Gozzi e dalla favola persiana di Nizami Ganjavī per la regia di Marco Plini, che dirige gli attori della compagnia nazionale dell’Opera di Pechino e l’ensemble musicale composto da musicisti italiani e cinesi. Per la prima volta un regista italiano si confronta con L’opera di Pechino teatro, danza, musica ma soprattutto arte dell’attore, un attore che dedica la sua vita al perfezionamento del gesto artistico.
Dal 24 al 27 gennaio Michele Placido e Anna Bonaiuto sono gli interpreti di una brillante commedia nera intrisa di suspense, scritta da Èric-Emmanuel Schmitt: Piccoli Crimini coniugali. Il testo di Schmitt, qui diretto da Michele Placido, è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti: uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi.
L’amato interprete e regista Franco Branciaroli torna dal 31 gennaio al 3 febbraio con I Miserabili di Victor Hugo. Un’opera che appartiene alla storia non solo della letteratura, ma del genere umano. Questo romanzo geniale parla a ogni epoca come se ne fosse l’espressione diretta, perché tocca al cuore grandi temi universali come la dignità, il dolore, la misericordia, la giustizia, il male, la redenzione. Una sterminata, meravigliosa sinfonia umana.
Dal 28 febbraio al 3 marzo: L’importanza di chiamarsi Ernesto, di Oscar Wilde genio irriverente e acutissimo, riuscì con questa celebre commedia a conquistare definitivamente il pubblico e la critica londinese il 14 febbraio 1895. In questa "commedia frivola per gente seria" Wilde utilizza come espediente il rovesciamento paradossale del senso comune per «demolire» con sorridente ferocia i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese. Un'irriverenza che non è mai fine a se stessa, ma che indossa senza vergogna la maschera dell'umorismo e della farsa e pone le basi dell'umorismo queer, un umorismo che, attraverso l'epoca d'oro della commedia hollywoodiana, è arrivato fino a noi, anche attraverso popolari serie televisive, senza perdere in freschezza e causticità.
Dal 7 al 10 marzo: Il Gabbiano di Anton Cechov è uno dei testi teatrali moderni più rappresentati di sempre. Scritto nel 1895, porta in scena i personaggi della giovane Nina e del tormentato Konstantin, di sua madre Irina Arkadina, celebre attrice e amante dello scrittore Trigorin. Diretto da Marco Sciaccaluga vene in scena la nutrita compagnia del Teatro Stabile di Genova. Tema centrale della piecè l’umanità delusa dall’inutilità della vita ritornerà in tutti i successivi lavori teatrali di Cechov. Una feroce denuncia del nostro nulla, coniugata in una continua altalena di ridicolo e patetico, diventa uno stringente invito a compatire, ad amare questi esseri inutili che siamo.
Il russo Slava Polunin è unanimemente riconosciuto come il miglior clown al mondo, un artista capace di trasportare il pubblico in un universo magico e festoso, ricco di speranze e sogni, di desideri e nostalgie. Il suo Slava’s Snowshow in scena a Bolzano dal 3 al 7 aprile, è considerato un vero e proprio classico del teatro del XX secolo. Sui palcoscenici del mondo dal 1993, in quasi 25 anni ha conquistato più di 4 milioni di spettatori, girando l’intero pianeta e collezionando oltre 6.000 repliche. Quello di Slava è un teatro che nasce dai sogni e dalle fiabe, costruito attraverso immagini e movimenti. Un teatro che evoca in ognuno di noi il mondo puro dell’infanzia.
La bancarotta di un mercante calata tra i problemi del Veneto di oggi, scritta da Vitaliano Trevisan, autore veneto, che ha riscritto un testo poco frequentato di Carlo Goldoni con il suo stile pungente e sincopato, implacabile e sarcastico è interpretato da Natalino Balasso. Lo spettacolo promette di essere una commedia che fa discutere, per questo lo abbiamo scelto, perché il teatro non sia un rito vuoto, ma serva a farci sentire vivi, dubbiosi forse, incazzati forse, ma vivi! “afferma Balasso.
Gli appuntamenti Stagione 2018/19:
STAGIONE - PIAZZA VERDI
Tempo di CHET La versione di Chet Baker, Sala Grande dall’8 all’11 novembre;
MACBETH, Teatro Studio dal 15 novembre al 2 dicembre;
DIO RIDE Nish Koshe, Sala Grande dal 6 al 9 dicembre;
TURANDOT, Sala Grande dal 10 al 13 gennaio;
PICCOLI CRIMINI CONIUGALI, Sala Grande dal 24 al 27 gennaio;
I MISERABILI, Sala Grande dal 31 gennaio al 3 febbraio;
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO, Sala Grande dal 28 febbraio al 3 marzo;
IL GABBIANO, Sala Grande dal 7 al 10 marzo;
SLAVA’S SNOWSHOW, Sala Grande dal 3 al 7 aprile;
LA BANCAROTTAT, Teatro Studio dal 9 al 26 maggio.
STAGIONE – GRIES
PUEBLO, 4 dicembre Teatro Comunale Galleria Telser;
LUCIANO, 18 dicembre Teatro Comunale Galleria Telser;
ANELANTE, 7 febbraio Teatro Comunale Galleria Telser;
IL CANTO DELLA CADUTA, 27 febbraio Teatro Comunale Galleria Telser;
IN NOME DEL PADRE, 1 e 2 aprile Teatro Comunale Galleria Telser.
STAGIONE WORDBOX
CANTIERE APERTO IN NOME DEL PADRE, Teatro Comunale - Piazza Verdi, Sala Prove (7° piano), dal 22 novembre all’1 dicembre;
INCONTRO ALL’OTELLO, Teatro Comunale - Piazza Verdi, Sala Prove (7° piano) dal 7 al 16 dicembre.
Il programma della stagione in crushsite.it
Ulteriori informazioni:
ABBONAMENTI BOLZANO, ABBONAMENTI MERANO, ABBONAMENTI BRESSANONE, ABBONAMENTI BRUNICO, ABBONAMENTI VIPITENO
